Sinopsis
I Promessi Sposi, pubblicato nella sua edizione definitiva nel 1840–1842, è il capolavoro di Alessandro Manzoni e uno dei testi fondatori della letteratura italiana moderna. Ambientato nella Lombardia del Seicento, durante il dominio spagnolo, il romanzo racconta la storia di due giovani popolani, Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, il cui matrimonio viene impedito dall'abuso di potere del signorotto locale don Rodrigo. Da questo sopruso iniziale nasce una vicenda fatta di separazioni, fughe e prove morali.
Renzo è costretto a lasciare il suo paese e affronta il caos politico e sociale di Milano, segnato dai tumulti del pane, dall'ingiustizia delle leggi e dall'arbitrarietà dell'autorità. Lucia trova rifugio in ambienti religiosi, protetta da figure come Fra Cristoforo e il cardinale Federigo Borromeo, ma cade vittima della violenza soprannominata dell'Innominato, uomo potente e temuto che, grazie alla fede di Lucia, attraversa una profonda crisi interiore e una conversione decisiva.
Sul piano storico, Manzoni intreccia la vicenda privata dei protagonisti con grandi eventi collettivi: la carestia, la guerra, la rivolta popolare e soprattutto la peste del 1630, descritta con straordinaria precisione. Questi avvenimenti mostrano una società segnata da paura, superstizione e ingiustizia, ma anche illuminata da gesti di carità e responsabilità morale. Il romanzo riflette sul rapporto tra provvidenza divina e azione umana, suggerendo che la giustizia non coincide sempre con la forza.
Alessandro Manzoni (1785–1873) fu poeta, romanziere e pensatore centrale del Risorgimento italiano. Con I promessi sposi realizzò non solo un grande romanzo storico, ma anche un modello linguistico che contribuì all'unificazione dell'italiano moderno. La sua opera unisce rigore morale, attenzione storica e una profonda riflessione sul potere, sulla fede e sulla dignità degli umili.